Mario Martone é arrivato a Venezia con la sua pellicola con ispirazione risorgimentale, “Noi credevamo”, un filmone di ben 3 ore e 20, che racconta il lato mai visto che portò verso l’Unità d’Italia.
Grandi star all’interno del cast della pellicola: Fiona Shaw, Luca Zingaretti, Valerio Binasco, Luigi Lo Cascio, Francesca Inaudi, Guido Caprino, Luca Barbareschi e Michele Riondino.
La stampa accoglie questo inno al Risorgimento italiano con ottime critiche, anche se gli applausi alla fine della proiezioni sembrano essere fin troppo contenuti.
“Parole e materiali provengono direttamente dalla storia. E’ un film storico dove è lo stesso spettatore a creare il collegamento col nostro presente”, ha commentato in conferenza stampa il regista Martone.
Il film ha voluto mettere in risalto ogni tipo di particolare, cercando di mantenere una certa vicinanza con quel periodo storico già partendo dal linguaggio.
“Si tratta di un Ottocento non tanto ricostruito ma scavato nel nostro presente, tutti gli ambienti sono reali. Si può vedere come il presente affiora nel carcere di Saluzzo che aveva ospitato i brigatisti negli anni 70 e dall’immagine di quel pezzo di cemento armato che devasta il territorio”, ha continuato il regista.
Ma chi ha davvero fatto discutere oggi sono stati Vincent Gallo e Joaquin Phoenix, rispettivamente presenti al Lido con le pellicole “Promises written in water” e “I’m still here”: il primo non ha voluto prendere parte a conferenze e photocall, il secondo ha deciso di non presentarsi in sala stampa.
Alessandra Battistini