Addio alla Diva “Lollo”

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Se ne va così anche la Bersagliera. Ci ha lasciato a 95 anni Gina Lollobrigida. Un’icona del cinema italiano, una diva di Hollyhood. Eclettica, spesso pungente, anche capricciosa per certi versi. Luigina, secondogenita di Subiaco, seppure agevolata da una bellezza straripante, ha saputo guadagnarsi la vita già prima della notorietà. E quando questa è arrivata ha trovato il modo e il coraggio di dedicarsi anche ad altro. Sempre con successo, peraltro. Un’artista a tutto tondo, insomma.

Il papà, titolare di una fiorente attività artigianale, è costretto, dopo i bombardamenti del ’44, a trasferirsi con la famiglia nella Capitale. A Roma, solo diciassettenne, Gina farà tutto da sola. Piccole parti teatrali, comparse a Cinecittà, qualche fotoromanzo e finanche caricature col carboncino le danno la possibilità di frequentare l’Istituto di Belle Arti. Mai riuscirà a vincere un concorso di bellezza ma nel ’47 Miss Italia sembra essere il vero trampolino di lancio. Sarà Hollyhood a chiamarla a corte per prima. Ma quando Howard Hughes, un magnate californiano con l’amore per il cinema, le offre una ricca esclusiva, Gina saprà rifiutare quella che avvertiva come una limitazione. Solo un arrivederci a Los Angeles, torna in patria e i successi cominciano a fioccare.

La vera consacrazione arriva nel ’53 con Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini. Nel film, in coppia col mitico Vittorio De Sica, sarà l’amatissima e indimenticabile “Bersagliera”. Già prima, la Lollo nazionale non era passata inosservata alla corte di registi quali Lizzani (Achtung! Banditi!), Lattuada, Germi, Monicelli. E il regista francese, Christian-Jaque, la vuole protagonista in Fanfan la Tulipe. Successone. Quindi la produzione hollyhoodiana: lavora coi registi Vincent Sherman, John Huston, King Vidor e il tedesco Robert Siodmak. Al fianco di Sean Connery, Burt Lancaster, Frank Sinatra, Yul Brynner. Con Antony Quinn, ne “Il gobbo di Notre Dame”, sarà una splendida “Esmeralda”.

Ancora in Italia, sarà diretta da Alessandro Blasetti, Steno e Mario Soldati. Non particolarmente ricca la produzione televisiva, ma ci piace ricordare Gina nella parte della Fata Turchina ne “Le Avventure di Pinocchio” diretta anche qui da Comencini. Si era nel 1972, l’anno in cui la Diva decideva di sospendere l’attività cinematografica per cimentarsi nell’arte della fotografia. Lo farà nel migliore dei modi, con grande professionalità, ricevendo apprezzamenti anche a livello internazionale. Col reportage su Fidel Castro raggiunge il top, ma sono davvero tanti i personaggi immortalati. Tra questi l’ex segretario di Stato USA Henry Kissinger, Ella Fitzgerald, l’attrice Audrey Hepburn e il pittore spagnolo Salvador Dalì.

La “Bersagliera” sarà ricordata anche come un’ottima scultrice. Ha esposto con successo strepitoso in ogni parte del mondo. Alla Lollo sono stati riconosciuti sette David di Donatello e tre Nastri d’argento. La FAO nel 1999 l’ha nominata “Ambasciatrice di buona volontà”. Dal 27 aprile 1987 è Grande Ufficiale della Repubblica Italiana. Non proprio serena la vita privata, peraltro mai nascosta. Anche per questo Gina Lollobrigida è stata una grande.

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