Dal 19 novembre nelle sale cinematografiche arriva “Fantasticherie di un passeggiatore solitario“. Un film di Paolo Gaudio, con Alessia Alciati (la ragazza della libreria); Angélique Cavallari (Sarah il fantasma); Nicoletta Cefaly (Cloe); Domiziano Cristopharo (Edgar Bacci); Nancy Lucia (cameriera del bar); Fabrizio Ferracane (il padre di Theo); Fabiano Lioi (Mario Rossi); Luca Lionello (Jean Jacque Renou); Lorenzo Monaco (Theo); Luigi Ottolino (negromante).
Il film racconta di tre personaggi che sono collocati in epoche diverse, anzitutto c’è la storia di Jean Jacques Renou, uno scrittore del 1876 che vive in un lugubre seminterrato e sta scrivendo il libro dal titolo “Fantasticherie di un passeggiatore solitario“. Poi c’è Theo, un giovane dei nostri tempi che intende laurearsi in filosofia, e tra i mille problemi familiari emerge la sua insopprimibile passione per le opere incompiute tra cui quella di Renaou, tanto che rapito dalla storia decide di realizzare “Fantasticherie n° 23“.
La terza storia è quella di un bambino che si è smarrito tra i boschi e non ha una collocazione temporale bene precisa ma si tratta di quel bambino di cui sta scrivendo Renou e che Theo sta leggendo. Quindi le storie sono collegate tra di loro. C’è chi scrive, chi legge e il protagonista del libro.
Le particolarità che il registra ha proposto non terminano qui perché lo stesso ha saputo anche rimarcare le differenze temporali attraverso diversi effetti speciali, Paolo Gaudio infatti, ha saputo realizzare un fantasy di certo non moderno attraverso effetti speciali digitalizzati con picchi di fantasy, di horror animato, di live action che donano a “Fantasticherie di un passeggiatore solitario” una serie di esecuzioni visive strabilianti.