“L’Uomo d’Acciaio” è il film di Zack Snyder che cerca di riproporre la figura di Superman in versione completamente rivisitata. In una operazione già subita da Batman, con il ciclo dei film che hanno ricostruito il personaggio in chiave più moderna (ed inquietante) rispetto ai film degli anni 80, anche Superman passa sotto la lente della riscrittura per restituire il ritratto di un eroe stranoto, che pure può ancora mettere in luce aspetti differenti e più personali del personaggio reso immortale da Christopher Reeve.
La storia è naturalmente la medesima: Dal pianeta Krypton, sull’orlo del collasso, il piccolo Ka-el, figlio dello scienziato e politico di opposizione più in vista del pianeta, viene messo su una scialuppa di salvataggio galattica e spedito verso la Terra, accompagnato dalla benedizione del padre Jo-El e dalla conoscenza dell’intero popolo di Krypton. La cellula spaziale precipita in Kansas, dove la famiglia Kent raccoglie il piccolo orfano allevandolo come proprio figlio: la natura extraterrestre di Ka-el, chiamato Clark, si manifesta già dal primo giorno, maturando in un corpo indistruttibile seguendo la rettitudine morale che il padre adottivo gli inculca con il proprio esempio, e che Clark non dimentica nemmeno quando, più adulto, fa la conoscenza del padre biologico, che invece lo guida nella conoscenza delle proprie origini e del proprio destino.
Il merito riconosciuto a “L’uomo d’Acciaio” è proprio quello di avere voluto esplorare il duplice rapporto tra padre e figlio, una sfumatura che i film originali avevano lasciato in disparte. “L’Uomo d’Acciaio”, interpretato da Henry Cavill, con Kevin Costner e Russel Crowe per la regia di Zack Snyder, è al cinema dal 20 Giugno 2013.