“Miele”, di Valeria Golino, è un film drammatico che affronta senza pudori uno dei temi più controversi della società moderna: l’eutanasia, i suoi limiti e la condizione umana.
Irene si muove in maniera ambigua nella propria città, aggirandosi discretamente ed introducendosi , su richiesta, nelle case dove la morte non è più evitabile. Miele, lo pseudonimo che si è scelta per dare “la dolce morte” arriva con dei forti sedativi per animali, ma che in dosi adeguate hanno un effetto sicuro anche sugli uomini. L’opera di Miele si svolge tra la pietà ed il pagamento che esige per la propria opera, convinta che il suo sia, tutto sommato, un atto di misericordia: la prospettiva di Irene sulla propria vita cambierà quando verrà contattata dall’ingegner Grimaldi che richiede i servigi di Miele. La ragazza mette nelle mani del settantenne la pericolosa sostanza, realizzando solo in un secondo momento che l’ingegnere è perfettamente sano e cercando di rimediare alla propria azione.
“Miele” è ripreso dal romanzo “A nome tuo” di Mauro Covacich e segna la prima volta di Valeria Golino come regista impegnata in un racconto difficile, che incontra il tema sociale della eutanasia raccontata dal punto di vista dell’ “agente” che dispensa morte convinta, tutto sommato, di agire per il meglio.
“Miele” è al cinema dal 1 Maggio 2013.