Un uomo, un’artista che ha saputo davvero lasciare il segno nella storia del cinema italiano: è per questo che il maestro Marco Bellocchio ha ricevuto a Venezia il Leone d’Oro alla Carriera per mano di Bernardo Bertolucci.
Emozione e commozione per lui che ha commentato: “Non è una riconciliazione istituzionale, nè un risarcimento ma un riconoscimento di una coerenza e di una libertà che va sempre riconquistata. Per me questo è il Leone d’oro alla carriera”.
Molti i successi e i film indimenticabili da lui firmati, dalla sua rilettura de “Il gabbiano” di Anton Čechov e di “Enrico IV” di Luigi Pirandello, fino a grandi capolavori quali “Nel nome del padre”, “Sorelle mai”, “I pugni in tasca” e “Vincere”.
E tra i suoi prossimi progetti troviamo il desiderio di firmare una pellicola ispirata al caso Eluana Englaro e di suo padre: “Ho messo da parte il progetto ‘Italia mia’, un burlesque sul presidente del consiglio perché è troppo costoso e mi sono riavvicinato al progetto su Eluana in cui si intrecceranno tre storie che metteranno in evidenza i contrasti tra laici e cattolici”, ha spiegato.
Il film dovrebbe intitolarsi “Bella addormentata”, e di sicuro il “Maestro” saprà sorprenderci di nuovo.
Alessandra Battistini