Giunto alla sua 63° edizione il Festival di Locarno ha deciso di aprire le sue porte ad un film che ha già creato non poche polemiche, venendo anche scartato e bandito dal Festival di Melbourne, perché ritenuto necrofilo e troppo pesante.
Il film in questione, attualmente in concorso, si chiama “L.A. Zombie” e racconta la storia di un morto vivente omosessuale che continua a muoversi e vagare tra cadaveri (rigorosamente uomini!) al fine di restituire loro la vita solo in cambio di incontri sessuali.
Il regista é il canadese Bruce LaBruce, che é riuscito a girarlo in soli 7 giorni a Los Angeles, già classificato come un regista di film porno; da parte sua l’uomo si é confrontato con i giornalisti spiegando dispiaciuto: “A mio avviso chiedersi se la pornografia può essere arte è un falso problema: essendo una forma mediata della realtà realizzata da creativi, è arte a tutti gli effetti. E per di più, questa versione festivaliera bocciata è softcore, ne sto ultimando una hard destinata alla rete gay su Internet”.
La proiezione é stata vietata ai minori proprio perché mostra tutto quanto é possibile mostrare per non eccedere con il livello dell’hard, anche se forse quell’amplesso di gruppo miracoloso é un po’ troppo per non considerarlo davvero un porno.
Il direttore del Festival ha voluto schierarsi a favore della pellicola cercando di difendere la sua scelta di accettare il film come pellicola in concorso. Intanto il regista annuncia di essere pronto a girare una versione decisamente più hard.
Questa volta però ad accogliere “L.A. Zombie” potrebbero essere i Festival di Venezia, o magari di Cannes.
Alessandra Battistini