Non si parla solo di gay: “Brotherhood” parla di amore e passione

0
757

Il regista Nicolo Donato sembra essere ancora intenzionato a seguire la sua strada, quella che ha deciso di intraprendere per poter trattare temi davvero difficili, quasi considerati tabù per la nostra cultura. Dopo aver trattato il neonazismo, ora si parla di omosessualità e intolleranza e lo fa con la pellicola “Brotherhood – Fratellanza”, film uscito il 2 luglio nelle sale italiane dopo aver già saputo conqusitare il Marc’Aurelio d’oro come Miglior Film al Festival di Roma 2009.
Dopo il suo primo documentario questo é il lungometraggio che segna il debutto di Donato, regista danese che nutre chiare origini italiane. Il film parla di amore, un amore tanto passionale quanto pericoloso, tanto da mettere in rischio sé stessi per poter trovare la propria identità.

Nel film troviamo Lars (interpretato da Thure Lindhardt) uomo pronto a tutto pur di lasciare l’esercito per poi trovarsi all’interno di un movimento neo-nazista, senza però poter prevedere che all’interno di questo gruppo avrebbe conosciuto Jimmy (David Dencik), per il quale perde la testa. I due uomini vivranno la loro relazione cercando continuamente di tenerla segreta per non rischiare di essere scoperti e poi puniti dal gruppo di cui fanno parte.
In qualche modo il film ci riporta a pensare alla pellicola “Brokeback Mountain”, dove i protagonisti sono uomini forti e virili, uomini di famiglia, pronti a mettere a rischio tutto pur di seguire la loro passione segreta che li porta ad amarsi pur non volendosi dichiarare omosessuali. Il regista ci mostra diversi sentimenti, dalla rabbia all’odio, dall’invidia alla vendetta, cercando di mostrare come l’odio sia in grado di generale sempre e solo altro odio.
”Volevo fare un film su una storia d’amore e l’ho inserito nel contesto neonazista per mostrare come l’amore è più forte di tutto e che non si può dire di no al sentimento perché prima o poi emergerà, esige rispetto”, racconta il regista ex fotografo, “In quel contesto neonazista in cui l’amore omosessuale non è accettato, in realtà nasce lo stesso. In realtà Brotherhood non è né un gay movie né un nazi movie, non è né American History X né I Segreti di Brokeback Mountain. È una storia di amore estrema”.

Alessandra Battistini

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here