Festival di Cannes: Draquila un grande successo

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E’ accorsa la stampa per il film della Guzzanti, Draquila, l’Italia che trema, il documentario sul terremoto aquilano che ha scatenato l’ira dei politici attirando su di sé le giuste critiche per il successo tanto atteso. Il tutto si è svolto in una sala strapiena di gente dove i comici hanno alternato momenti seri a momenti di vero divertimento e risate. Un susseguirsi di applausi alla termine della proeizione del film, mentre i giornalisti attendevano fuori dalla sala per toccare con mano i pareri dei loro colleghi.

Un reporter francese spiega: «Si ispira a Michael Moore. Parte da una tesi e la dimostra, ma mi è servito a capire cosa è successo dopo il terremoto abruzzese. Poco televisivo, molto cinematografico, efficace».

Racconta le vicende che si sono susseguite dopo le 3:32 di quella gelida notte aquilana, il 6 Aprile che, ormai, nessuno più dimenticherà. Nelle tendopoli la Guzzanti ha raccolto le testimonianze dei veri protagonisti del terremoto: gli abruzzesi. Il dolore, l’amarezza, lo sconforto, la paura… tutto quello che c’era da raccogliere per poi immortalarlo in una pellicola è stato fatto dalla Guzzanti, un lavoro che, nonostante le critiche e i dissapori dei politici, ha riscosso il meritato successo a Cannes.

La regista ragiona sui motivi di una ricostruzione che non coinvolge più l’antico centro storico, con interviste a autoctoni, che si dividono tra coloro che si sentono prigionieri per il fatto di non poter tornare a casa propria e coloro che sono grati al Presidente del Consiglio per le nuove abitazioni. Il tutto inframmezzato da incisi sulle vicende giudiziarie del Premier, accompagnate da fumetti e musichette e da riprese di repertorio.

In segno di protesta per questa satira politica di dimensioni espanse il Ministro Bondi aveva declinato, sabato scorso, l’invito a presenziare a Cannes. E, in merito a ciò la Guzzanti tiene a puntualizzare: «Nessuno l’aveva invitato ufficialmente, la sua presenza non era prevista. E del film ha visto solo qualche spezzone proiettato da Santoro. Provo grandissima vergogna per la figura terribile che ha fatto fare al nostro paese». Pronta la risposta del ministro: «L’ho visto, non parlo di cose che non ho visto».

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