Per chi come noi ha potuto prendere parte al concerto del primo maggio é fin troppo facile parlare di lei descrivendola come preoccupata, semplice, sensibile e bella, ma soprattutto donna piena di buoni propositi, con tanta voglia di dire e comunicare, anche se non sempre le é stato reso possibile.
Sabrina Impacciatore ha saputo fare quello che le era (forse) stato chiesto, intrattenere la folla senza togliere troppo spazio ai cantanti e alla musica che la fanno da padrone nel giorno del primo maggio.
E’ una Sabrina priva di maschera quella che si mostra davanti alle 700mila persone che si sono riunite, é una persona che si emoziona e che prova a far divertire e a divertirsi nonostante la paura, peccato che la sua bravura, la sua cultura, la sua bellezza, in alcuni casi, risultino addirittura troppo per alcuni (ripeto alcuni!) dei presenti accorsi a Roma solo per bere e ubriacarsi.
“Ho preso le mie paure per le corna. È stato catartico. Ma nello stesso tempo sono felice perchè è un’esperienza isolata e che non si ripeterà. Non vedo l’ora di vedermi protetta, tra le braccia di un set cinematografico”, ha detto Sabrina ricordano la sua esperienza al concerto, “Dieci ore sono tantissime ed ero terrorizzata. Alla prima uscita ho pensato ‘è andata bene, è finita’. Poi però mi sono resa conto che mancavano 9 ore e 59 minuti. Mi sento felice e grata. È stato uno dei giorni più belli della mia vita. È stato nello stesso tempo un parto, un matrimonio e una separazione”.
La sua conduzione é degna di nota, non solo perché é stata la prima donna, ma perché ci ha davvero messo cuore e anima, lasciandosi trasportare e trasportando con lei chi davvero ama la musica, il teatro, il cinema, le performance live di grandi musicisti…artisti.
Sabrina é una di loro, un’artista (ricordiamo che é stata anche autrice dell’evento)…e davanti a lei si può solo chinare il capo e ringraziarla per quanto mostrato.
E poco importa se non hanno saputo notarlo e coglierlo tutti.
Alessandra Battistini
Sabrina, non è una donna “semplice”.
…offendere la sensibilità del pubblico che guardando il concerto “giudica i fatti” è un incomprensione e ingiusto da parte di chi ha scritto questo articolo. Inoltre curioso come sia sentita la necessità di scrivere un’articolo “in difesa” dopo quanto dimostrato in merito alla conduzione del concerto.