Parte il FilmFest di Berlino: la Comencini in giuria

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Purtroppo a rappresentare l’Italia non saranno in tanti, ma di certo vi sarà della qualità: Francesca Comencini, figlia d’arte, è l’unica italiana della giuria del FilmFest che s’inaugura stasera. La sua prima volta risale a 5 anni fa, con la pellicola “Mi piace lavorare”, storia che trattava il mobbing ai danni di un’impiegata che era interpretata dalla brava Nicoletta Braschi.

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Il presidente di giuria è Werner Herzog, e troveremo anche l’attrice hollywoodiana, Renée Zellweger.
“Mi è già capitato di dover giudicare, penso sia un compito da svolgere con obiettività sapendo che nel cinema, però, la soggettività conta molto. Insomma, si tenta di essere onesti, ma se si sbaglia si è perdonati. Il Filmfest ha sempre prestato attenzione a tematiche politico-sociali, mi pare che abbia conservato questa cifra, una caratteristica che me lo rende simpatico. E’ importante che ci sia un festival così”, spiega la Comencini.

Il grande evento inizierà stasera con “Apart together” di Wang Quan’an, il famoso regista cinese che vinse nel 2007 l’Orso con “Il matrimonio di Tuya”; come detto però il nostro paese non è in gara, anche se sarà comunque presente in molti punti della manifestazione. Troveremo quindi Ferzan Ozpetek, ospite della sezione Panorama con “Mine vaganti”, pellicola che tratta i problemi dell’omosessualità in una famiglia pugliese (con il primo bacio gay dell’attore Scamarcio), poi “Cosa voglio di più di Silvio Soldini”, racconto della passione extra-coniugale di Pierfrancesco Favino e Alba Rohrwacher.
La Comencini parla quindi dell’assenza di un film italiano in concorso: “Beh, un po’ mi dispiace, ma non bisogna prenderlo come un segno del fatto che in Italia non si faccia buon cinema. Ogni festival ha la sua linea editoriale, alla Berlinale, come dicevamo, conta l’impegno, e questo forse ha un po’ pesato sulle scelte”.

Alessandra Battistini

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