Avere 55 anni e non dimostrarli, merito anche di un po’ di chirurgia estetica, Ornella Muti torna a teatro dal 29 gennaio con il dramma “L’ebreo” con Pino Quartullo.
“Il mio personaggio era una povera sguattera nel ’43.Un brutto personaggio di cui non vorrei però parlare troppo male coi suoi sogni e che ogni giorno faticava duro per sopravvivere, poi le capita questa fortuna addosso, sino a quando tutto crolla, esplodono i sensi di colpa, la paura, il terrore che porta a galla tutta la sua meschinità, ma con la tenerezza del debole, del poveretto, che riesce a non farmela fa odiare, mentre tutto finisce in tragedia”, spiega la Muti.
[ad]
Nonostante la sua esperienza, l’attrice alla vigilia della prima dice di essere particolarmente ansiosa: “Io ho sempre fatto cinema e ormai non amo stare lontana da casa, dai miei figli, troppo tempo, come richiedono le tournée, ma la produzione mi è venuta incontro. E poi una strada nuova mi tenta sempre, specie se è legata al recitare che è qualcosa che amo molto. Ora aspetto l’emozione del contatto dal vivo col pubblico”.
E’ tornata e ha dato un taglio con il passato, mostrando anche un nuovo look, ma svela anche qualcosa di sé: “I dubbi non sono però una cosa solamente negativa perché spingono a interrogarsi, a trovare soluzioni, viste le pressioni del mio agente a leggere il copione e, infine, l’incontro col regista, Enrico Maria Lamanna, che mi ha subito conquistato e fatto capire come, il personaggio di Immacolata, che mi pareva così negativamente tragico, avesse dei risvolti comici e fosse nelle mie corde”.
Alessandra Battistini