Luc Besson: “Il cinema è fantasia”

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Nel cinema si vive ora più che mai un desiderio di rivoluzione, andando oltre gli schemi che ormai sono passati dall’essere moderni all’essere classici. Quest’anno per il periodo di Natale il cinema ha prevalentemente dato spazio ai cartoon, con “A Christmas Carol”, “Astroboy”, “La principessa e il ranocchio” e “Piovono polpette”, mentre si attende l’uscita del sequel del regista Luc BessonArthur e la vendetta di Maltazard”, dal 30 dicembre in 150 sale distribuito da Moviemax.
Il regista, in passato, è spesso stato malamente criticato dai media francesi che hanno poi comportato a successi alternati per i suoi film; dopo tutto ciò Besson ha deciso di dedicarsi ai bambini.

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Non vi ricordate di lui? Negli anni ’90 fu lui a dar vita a diversi film d’azione, creando personaggi femminili violenti come in “Nikita” e in “Leon”.
“Non mi erano mai piaciute quelle Bond girl, tutte curve e senza cervello. Per questo pensai a Nikita. Ma allora, in Francia, la società borghese era come un gatto addormentato pronto solo a fare le fusa. Ora invece il mondo è sporco e cattivo e voglio dare messaggi diversi, pensando al futuro dei nostri bambini”, spiega lui.
“Europei e americani non hanno la stessa cultura, ma sono eccitato all’idea di essere in gara con i campioni del mondo. Per 40 anni la Disney ha pescato nelle fiabe europee, mentre la Pixar con l’arrivo di Lasseter ha dato nuovo impulso all’arte dell’animazione in Usa. Sono affascinato dal modo con cui gli americani s’impongono e conquistano economicamente il mondo: con un mouse riescono a costruire una città, ma di cultura ne hanno ancora poca. Oggi i bambini sono fortunati, hanno mille fantastici cartoon e ora mi diverto a vederli con i miei 5 figli. Ma da piccolo dovevo aspettare quell’unico film di Natale. Più di tutti ho amato “Il libro della giungla” e “Lilli e il vagabondo”, ha concluso.

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