Classe 1950, Gabriele Salvatores nasce a Napoli ed è un affermato regista della pellicola italiana. La sua infanzia è segnata dal trasferimento, con i suoi genitori, nella realtà metropolitana di Milano, dove si diploma presso il Liceo Beccaria. Si iscrive all’Accademia e nel 1972 fonda il Teatro dell’Elfo, dirigendo molti spettacoli d’avanguardia fino al 1989. In questo anno, appunto, gira il film Marrakech Express, cui segue nel ’90 Turné insieme a Diego Abatantuono, Fabrizio Bentivoglio e Laura Morante.
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Nel 1991 giunge al grande successo con Mediterraneo, che gli valse il Premio Oscar come miglior film straniero, tre premi David di Donatello per il miglior film, il montaggio ed il suono, ed anche un nastro d’argento per la regia. Nel 1992 arriva Puerto Escondido che, incentrato sulle tematiche simili a quelle dei film precedenti, è tratto dal romanzo omonimo di Pino Cacucci. A fare da sfondo sono tratti peculiari come il viaggio e la fuga da una realtà difficile da comprendere, la nostalgia degli amici, l’importanza dei ricordi, tutti elementi caratterizzanti la sua infanzia, di certo, però, non precludono il suo talento artistico, come spesso la erroneamente la critica sa confondere.
Nel 2003 Salvatores dirige Io non ho paura tratto dal libro di Niccolò Ammaniti, pellicola che gli vale una nuova nomination all’Oscar e il Gattopardo d’oro. Nel 2005 si confronta per la prima volta con il genere nero in Quo vadis baby?, film tratto dall’omonimo romanzo di Grazia Verasani.